La Sezione di Italia Nostra di Campobasso esprime viva preoccupazione per le dannose conseguenze che potrebbero verificarsi anche in Molise in applicazione delle norme contenute nel Decreto Legge 12.09.2014 n° 1333, altrimenti detto “Sblocca Italia”, il cui contenuto, apparentemente finalizzato ad uno sviluppo del “Sistema Italia”, si presenta, in realtà, come un pericoloso strumento demolitore dell’apparato costituzionale e della attuali norme codificate in tema di controllo e tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Da un’attenta lettura del testo emerge, in tutta evidenza, il tentativo di sbarazzarsi, per il futuro, di regole fondamentali per la conservazione del suolo – preciso impegno, invece, assunto dai precedenti Governi Monti e Letta – e di declassare, vanificandolo, il principio espresso dall’art. 9, comma 2, della Costituzione italiana, seppure esso inserito tra i principi fondamentali (artt. 1/12) della nostra Carta.
In nome di una improcrastinabile riforma burocratica e di un alleggerimento delle procedure autorizzative in materia edilizia e per la realizzazione di grandi opere, si giunge a smantellare l’attuale impianto controllore che, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta un freno al consumo indiscriminato del territorio, garantendone i valori espressi e assolutamente indispensabili al tanto auspicato “sviluppo sostenibile”.
Numerose sono le ricadute negative del decreto in questione sul tessuto procedurale che ancor oggi assicura vigilanza e controllo, da parte degli Organi preposti, sulle attività antropiche a difesa del patrimonio paesaggistico, storico e naturale; numerose – e gravissime -, ove si prendano in considerazione le norme relative alla semplificazione burocratica e per il rilancio dell’edilizia che incoraggiano fortemente possibili processi speculativi; o, addirittura, quelle riguardanti i Beni paesaggistici (in particolare l’art. 25) che introducono il principio del “silenzio-assenso” del MIBACT e la soppressione, di fatto, della Conferenza di Servizi, fondamentale ed utile strumento per un confronto democratico tra soggetti interessati.
Gran parte del costrutto del decreto legge presenta, quindi, pericolose innovazioni, di segno assolutamente opposto ai principi che dovrebbero regolare la conservazione del suolo e la tutela integrale del paesaggio e di ambienti storico-naturali.
Anche e soprattutto per il Molise, che su tali peculiarità – ricchezza di beni naturali, paesaggistici ed archeologici – potrebbe e dovrebbe finalmente creare le basi per un suo sviluppo economico e turistico , il decreto legge in questione comporta gravissimi rischi, in considerazione anche del devastante tentativo, in atto, di appropriazione, da parte di speculatori privi di ogni sensibilità, del suo territorio con la realizzazione di impianti eolici già disseminati in numero elevato sui nostri crinali e destinati a moltiplicarsi ove non intervengano misure diametralmente opposte al decreto legge in esame, quali, ad esempio la approvazione di un nuovo ed efficiente piano paesistico ed energetico più volte sollecitato dalla nostra Sezione.
Italia Nostra, conclusivamente, ritiene il decreto in oggetto – come peraltro concordemente emerso nel recente incontro a Roma del 14 ottobre u.s., voluto con altre Associazioni (CTS – ENPA – FAI – Greenpeace – Legambiente –Lipu–Mountain Wilderness- Pro Natura- Salviamo il Paesaggio – Touring Club Italiano – WWF) per l’esame dello “Sblocca Italia” -, “uno strumento anacronistico, che continua a vedere nella cementificazione, nello sviluppo infrastrutturale e nello sfruttamento delle risorse ambientali il solo motore di ricerca della Nazione”.
Un decreto di cui si auspica la non conversione in legge, i cui contenuti ed il cui spirito necessiterebbero di una profonda rivisitazione lì dove l’esigenza di modernizzazione burocratica sappia conciliarsi armonicamente con la necessità – ed il dovere – di operare in nome di una strenua difesa del territorio e del paesaggio italiano.