” Più Italia in Europa” slogan che Gerardo Brusco sposa per la candidatura alle europee con il NcD

gerbruscoGerardo Brusco è candidato alle Europee con NcD IV circoscrizione Italia Meridionale ( Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria), già consigliere Regionale della Basilicata, Brusco ha ricoperto tra l’altro l’incarico di vice presidente della Commissione Lucani nel Mondo.Gerardo Brusco, endocrinologo campano già primario dell’ospedale di Maratea, ha accettato la richiesta a candidarsi per la competizione elettorale per il nuovo Parlamento Europeo del 25 maggio prossimo, in quota Nuovo Centro Destra, collegio Sud Italia, sentiamo proprio da lui le ragioni della candidatura.

Dottor  Brusco intanto un commento sull’allenza tra popolari voluta da Alfano, Casini e Cesa.
L’alleanza, benchè sia nata di recente, credo che abbia una prospettiva in funzione del partito popolare Europeo, credo che sia questa la vera novità della campagna elettorale “.
Sia per le amminsitrative che per le europee?
L’alleanza tra moderati in vista della competizione elettorale per il Parlamento Europeo del prossimo 25 maggio, appena sancita dal Nuovo Centro Destra con Udc e Popolari per l’Italia, è solo un primo passo in direzione di un comune obiettivo: quello di realizzare una forza di centro destra che alle prossime elezioni politiche si contrapponga alla sinistra. Per quanto riguarda le amministrative ovviamante ci sono difficoltà locali che rendono difficile un processo che ha una prospettiva così ampia. Credo però che la prospettiva reale, che mette insieme queste tra realtà segni l’inizio di un processo che porterà ad un partito unico”.
Lei è candidato alle Europee con il Nuovo centro Destra, ci illustra le motivazioni di questa scelta?
Non sono nuovo alla Politica, già dicei anni fa mi candidai con FI, ho avuto occasione di ripeterla con il NcD. E’ un’occasione importante che mi permette in questo lasso di campagna elettorale di poter incontrare diverse classi dirigenti, ma soprattutto tante persone comuni che arricchiscono una esperienza umana e personale. Il mio è un segnale forte di impegno serio e appassionato, credo che alla fine tutti ne usciremo vincenti. Ho accettato questa nuova sfida proprio con l’entusiasamo di chi vive l’impegno politico con forte senso e impegno civico, con spirito di servizio verso gli ideali che contraddistinguono il partito”.
Secondo lei quale è il ruolo dell’Italia in Europa attualmente ?
Devo dire che quello dell’Italia è stato un ruolo sempre importante, è uno dei sei Paesi fondatori dell’allora Comunità economica europea, con il Blegio, la Francia, la Germania, il Lussemburgo, i Paesi Bassi che poi si è si è espansa includendo progressivamente la maggioranza degli Stati sovrani europei fino ad arrivare all’attuale configurazione, senza dimenticare che in Italia, per la prima volta nel 1957 a Roma, fu costituito il primo e fondamentale organismo di respiro europeo con il Tce, trattato di costituzione della Comunità Economica Europea. La verità è che soprattutto in situazioni economiche difficili l’Italia ha avuto un processo faticoso, noi dovremmo cercare di rendere la nostra nazione più forte, più solida, noi non dobbiamo demonizzare l’Europa, ultimamente questo atteggiamento sta diventando uno spot che si diffonde anche tra i aprtiti di centro destra, ma il nostro dovere è quello di cambiare rotta con serietà sapendo che ci sono molte cose da cambiare. Dobbiamo rendere l’Italia più forte in Europa perchè possa essere più protagonista nello scacchiere internazionale. Non a caso lo slogan scelto dal partito è “Più Italia in Europa, nella realizzazione degli Stati Uniti d’Europa” così come affermato più volte dal nostro leader Angelino Alfano, l’Italia costituisce un tassello fondamentale, per la sua posizione geografica, per la storia e la cultura che la rendono un Paese unico al mondo e per la grande esperienza democratica che ne ha segnato il cammino dal dopoguerra ad oggi”.
Secondo lei c’è la necessità di una maggiore cooperazione tra amministrazioni e Comunità europea?
Io credo che già sia difficile ascoltare soprattutto in questa fase di demonizzazione, in quanto si fa discendere dall’Europa la crisi economica che attanaglia gli stati membri, l’Europa è vista sempre più lontana dalle comunità locali, è necessario uno sforzo comune anoi candidati ma anche a voi come stampa perchè si torni a adare dignità, importanza e forza a aquesta competizione elettorale, io credo che proprio la competizione possa portare l’Europa più vicina”.
Per chiudere quale potrà essere il suo apporto in Europa per il centro Sud e quali i suoi obiettivi?
Il mio apporto è quello di una persona ch evorrrebbe portare in Europa intanto una testimonianza di serietà, di rigore morale, così come atestimonianza della sua vicenda umana e professionale. Io sono un primario da oltre vent’anni, per cui mi pongo un primo obiettivo di lavorare seriamente. I problemi sono tanti e di conseguenza gli obiettivi sono tanti. Ovviamente ci sono delle priorità che credo siano importanti e vadano esaminati attentamente, mi riferisco al problema della mancanza di crescita del lavoro, dobbiamo cercare di inventare se non addirittura costruire strumenti che favoriscano investimenti per la crescita di lavoro soprattutto giovanile, allentando anche il Patto di Stabilità, che non vogliamo stravolgere ma rendere meno rigido; seconda priorità il problema energetico, bisogna individuare nuove strade energetiche, nuove vie che portino alla sperimentazione di nuove fonti rinnovabili perchè necessitiamo di una energia che sia meno costosa e più competitiva per il paese e per le indiustrie ma contemporaneamente che sia non impattante per l’ambiente, nuove fonti di energia collegate al benessere ambientale; altro tema che considero molto importante è il sistema sanitario che dovrebbe essere reso sempre più europeo, nel senso di guardare alla universalità del sistema sanitario. Pensi che in Italia abbiamo un sistema sanitario molto valido ma con grandi differenziazioni tra alcuni medelli regionali del Settentrione e del Meridione, dove è allagante la disorganizzazione, dovremmo iniziare a pensare di porre a base del nostro sistema sanitario i costi standard per un sistema della perequazione che sia a tutela delle fasce più deboli. Come le dicevo le problematiche sono tante, ma credo che queste elencate siano il punto di partenza per una ripresa, e per quanto mi riguarda mi adopererò in tal senso”.
MDL

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