Scasserra: la vera sfida non è quella elettorale, ma quella legislativa

scasserrasedeMichele Scasserra, imprenditore, ex presidente di Assindustria, ex assessore regionale alle Attività produttive, dopo un allontanamento dalla politica, scende in campo come candidato sindaco, del polo Civico, per la città di Campobasso. I movimenti civici aderenti al Polo, lanciato dallo stesso Scasserra insieme a Massimo Romano, hanno deciso di dare piena fiducia a Scasserra che può contare anche sull’appoggio di importanti personaggi del panorama politico locale come l’ex assessore e oggi consigliere regionale d’opposizione Angela Fusco Perrella, il presidente della Provincia Rosario De Matteis, il consigliere regionale Nicola Cavaliere, il consigliere regionale Nunzia Lattanzio, il senatore Ulisse Di Giacomo.

Abbiamo incontrato il candidato sindaco agli sgoccioli della campagna elettorale.
Michele Scasserra è il candidato sindaco, scelto dal Poloco Civico, se non ci fosse stato il movimento si sarebbe candidato ugualmente?
Sono candidato con la coalizione civica, di cui Polo Civico fa parte, se non ci fosse stato avrei pensato alla candidatura? Bella domanda! Sinceramente ho pensato alla candidatura nel momento in cui ho pensato di contribuire e costruire questo Polo di coalizione. La candidatura e la creazione della squadra credo siano due cose inscindibili. Non ricercavo una candidatura a tutti i costi anzi era prioritario creare la coalizione, il Polo, l’aggregazione”.
Lei non è nuovo alla politica, quanto conta una precedente esperienza nel settore?
Non ho esperienza politica ma un pò di esperienza amministrativa anche a livello regionale, dove ho ricoperto il ruolo da assessore per un anno. L’esperienza conta molto, in ogni campo, ci sono delle differenze abissali tra Regione, che deve occuparsi di problemi a più ampio respiro con una gestione di fondi e di progetti, e Comune che ha l’obbligo di essere prossimo e vicino alla cittadinanza, qui le cose diventano complicate e credo molto più entusiasmanti e responsabilizzanti“.
Campobasso è un capoluogo di Regione, come tale quale rapporto auspica tra giunta regionale e futura giunta comunale.
Si parliamo di capoluogo di regione, di una città che insieme ad alcuni comuni limitrofi rappresenta senz’altro una parte molto importante del territorio molisano. Una regione piccola è tanto più forte quanto più forte è il capoluogo, ritengo che i rapporti dovranno essere di collaborazione sicuramente ma al contempo la regione non può non considerare un’amministrazione comunale rappresentativa di tanti cittadini. Rapporto basato sulla lealtà ma dove la forza della cittadinanza verrà messa sul tavolo”.
Siamo agli sgoccioli della campagna elettorale, i programmi sono stati presentati , ma lei può prendersi l’impegno che non resteranno solo promesse elettorali?
Guardi, la differenza tra la campagna elettorale che stiamo presentando noi e quella di altri candidati, è che noi portiamo avanti delle idee, dei progetti e delle promesse di impegno, non promesse chiuse, come diceva lei alla campagana elettorale, ma aperte, in continuazione. Stiamo dimostrando di aver lavorato, approfondito e studiando diverse tematiche, i diversi aspetti programmatici, le criticità, inoltre siamo andati acercare quelle potenzialità che hanno bisogno di essere liberate. Il nostro impegno c’è dall’inizio e continuerà, anche nelle prossime due settimane se dovesse esserci il ballottaggio. Credo che la vera sfida comunque non sia quella elettorale ma quella della legislatura”.
Stiamo assistendo alla parata dei cosiddetti “Big”, ma quanto possono influire sull’elettorato e cosa possono offrire alla città?
Non possono offrire assolutamente nulla. Io sono sorpreso del fatto che si voglia ancora crecare di gettare fumo negli occhi dei nostri cittadini, portando il big di turno a parlare di problemi generali, ad annunciare frasi fatte che nulla hanno a che vedere con l’amministrazione del nostro territorio. E’ un retaggio antico della politica, quando cioè la politica aveva delel ideologia, quando c’erano schieramenti ben individuati, oggi con le accozzaglie di candidati, con le migrazioni far venire un esponente di un partito che accoglie nelle fila persone di altri schieramenti, credo sia mortificante nei confronti della cittadinanza. Anche noi abbiamo amici a Roma, ma abbiamo voluto che la nostra campagna elettorale dimostrasse di non dover portare nessuno, perchè siamo in grado di poter affronatre i problemi meglio di chi suggerisce dalla’lto senza conoscere il territorio. Questo vale per i candidati ma soprattutto per i Cinque Stelle che si nascondono dietro frasi fatte, dove dicono di non aver padrone, in realtà sono ostaggio di qualche personcina romana e qualche parlamentare che dimostra di essere incompetente”.
Nessun candidato sta affrontando il discorso di Expò 2015, un appuntamento a cui non bisognerebbe mancare.
Expò 2015 è un apunatamento estremamente importante, credo che un Comune dovrebbe averne consapevolezza ma non possa ergersi a figura rappresentativa e promotrice. Lasciamo l’organizzazione alla regione, non facendo mancare il nostro sostegno, sperando che non lo faccia in maniera autonoma. Sono stato un grande sostenitore delle aggregazioni ultra regionali e quindi auspico che il Molise, insieme all’Abruzzo e alla Marche , possa portare avanti in termini di marketing territoriale l’area dell’Adriatico come un’area di interesse internazionale. Se portiamo Campobasso all’Expò probabilmente non se ne accorgerebbe nessuno”.
Un’ultima domanda. Sta avanzando, tra le persone, più che l’attenzione verso il voto di protesta, la convinzione di doversi astenere dal voto, dati anche gli ultimi accadimenti di “migrazioni” partitiche. Che appello vuole fare?
Se le persone sono confuse non è colpa loro, è colpa del degardo politico – amminsitrativo elettorale che abbaimo mostrato e abbiamo prospettato. Un appello? Mi auguro che le persone avendo ancora qualche giorno di tempo possano riflettere e il mio invito è che la riflessione la facciano guardano non i simboli, ma le persone, la capacità delle persone di poter tradurre le idee in progetti concreti, che non si facciano abbindolare da promesse o voti di protesta, perchè la protesta fine a ses tessa non porta a niente. Noi abbaimo dichiarato il nostro impegno nella maniera il più attenta possibile“.

(intervista del 22-05-2014)

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