Le amministrative 2014 vedono 5 candidati sindaco per il capoluogo di regione Campobasso e 5 a Termoli, ma nessuna donna in lizza per la fascia da primo cittadino, a parte eccezioni in cittadine come Riccia e qualche paese. Anche se guardando le liste dei candidati espressioni femminili ne troviamo, chi alla prima esperienza, chi ci riprova con alle spalle già esperienze politiche. Sicuramente una candidatura necessita di coraggio ma anche di competenza, a tal proposito intervistiamo Rossella Salvatorelli, candidata con Democrazia Popolare a sostegno di Michele Scasserra.
Perché hai deciso di candidarti, e perché tra i cinque candidati alla carica di sindaco hai scelto Michele Scasserra?
“ Se non fosse arrivata la candidatura di Michele Scasserra non avrei minimamente pensato di candidarmi. Invece l’idea di sostenere un giovane imprenditore che potrebbe esprimere delle potenzialità per la città capoluogo e la costruzione di una squadra, diciamo pure abbastanza libera dagli schemi di partito, mi hanno convinto a partecipare alla competizione. Credo di conoscere abbastanza bene la mia città e i sentimenti diffusi tra i miei concittadini e, dunque, di poter dare, con umiltà, buon senso e carica innovativa, un mio contributo nell’interpretare i bisogni e nel dare concretezza alle aspettative degli abitanti di Campobasso”.
La preferenza di genere è un vantaggio o uno svantaggio?
” La ratio di tale norma mira ad un riequilibrio della rappresentanza politica dei due sessi nella composizione delle amministrazioni locali. E ciò rappresenta per le donne una conquista. La recente disposizione, in materia elettorale, prevede la possibilità di associare la preferenza di un candidato ed una candidata appartenenti ad una stessa lista. Cosicché le donne risulteranno elette democraticamente con voti propri. Purtroppo, per quello che ho potuto percepire in questi giorni di campagna elettorale, la norma non è ancora ben chiara a tutti. E sono tanti gli elettori che credono di poter incrociare le due preferenze senza tener conto della lista di appartenenza dei candidati, con il rischio dell’annullamento per molte schede”.
Credi che il Comune di Campobasso in particolare, e la Regione Molise possano risollevarsi dalla crisi?
“ Bisogna lavorare tanto. Rimboccarsi le maniche e non piangersi addosso. I danni provocati dalla crisi sono sotto gli occhi di tutti. Ma non per questo è impossibile intraprendere iniziative e dare spazio ad idee che possano, seppure a piccoli passi, rimettere in moto l’economia. Penso ad esempio alla ripresa dei lavori pubblici. Alla creazione di una rete fra Campobasso e i paesi limitrofi per lo sviluppo del turismo. All’opportunità di cogliere al volo i progetti a costo zero per il comune, fino ad oggi snobbati. E di saper leggere tra le righe dei finanziamenti europei quelli che, fruibili direttamente dai Comuni, maggiormente possano incidere sull’economia locale e sulla qualità della vita della collettività” .
Tutti puntano su “giovani e lavoro”, ma in concreto ci sono progetti realizzabili?
“ E’ chiaro che in uno scenario come quello attuale che rischia di veder morire una città se i nostri giovani dovessero decidere di andare fuori regione per costruirsi un futuro, il principale obiettivo di un’amministrazione non può che essere quello di creare nuove prospettive lavorative. Il ruolo del Comune in tal senso non è di primo piano, ma può contribuire, creando le condizioni e dando il via a progetti in grado di mettere a frutto le competenze e le professionalità di giovani e meno giovani alla ricerca di una prima occupazione o di rimpiazzare un lavoro perduto. Intanto consiglierei ai neo-laureati di documentarsi sul “progetto garanzia per i giovani” che rappresenta la risposta europea alla piaga della disoccupazione giovanile. In tutti i Paesi dell’Unione europea, in via prioritaria per quelli con un tasso di disoccupazione maggiore del 25%, nel periodo 2014/2020, sono previsti finanziamenti per l’attuazione di politiche attive di istruzione, formazione e inserimento nel mondo del lavoro nei quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o della fine formale degli studi”.
Quali criticità dovrebbero avere la priorità per la città di Campobasso?
” La zona su cui rivolgerei la prima attenzione è quella intorno al vecchio stadio Romagnoli. Sta proprio a ridosso del centro murattiano e soffre di uno stato di degrado non più tollerabile. Nel contempo ci sarebbe da affrontare il discorso sui servizi. La salute in primis, le vie di comunicazione e i trasporti da e verso le contrade, la raccolta differenziata porta a porta, e la creazione di centri di aggregazione per le persone anziane. Ed anche il terminal degli autobus extraurbani non può più aspettare di essere ultimato, messo in sicurezza e diventare un biglietto da visita del capoluogo. Infine, ma non per importanza, darei ampio spazio all’istruzione e alla cultura, quale motore per la formazione delle nuove generazioni, per la valorizzazione di ciò che resta della nostra storia e come fonte di ricchezza”.
Un appello ai cittadini.
” Mi auguro che i cittadini di Campobasso diano forza alla nostra coalizione composta da uomini e donne provenienti dalle varie categorie della società civile, che, scevra da forti pressioni partitiche, può responsabilmente adottare, con volontà e determinazione, programmi di rilancio e sviluppo della città capoluogo”.
(intrvista del 21-05-2014)