Giuseppe Saluppo è stato il primo a candidarsi alla carica di primo cittadino il giornalista Pino Saluppo , sosteniuto dalla lista “Il Capoluogo”. Abbiamo incontrato il candidato sindaco Saluppo e cercato di capire i motivi dela candidatura e i punti salienti del suo programma elettorale.
Saluppo, sei stato il primo a candidarti e conseguentemente a presentare un programma, in un panorama politico, in cui a due mesi dalle elezioni non si sapevano ancora i nomi, tranne il Movimento 5 Stelle, dei competitor.
“ Noi siamo nati esclusivamente con un progetto per la citta di Campobasso partendo dall’analisi che è una “città morta” dal punto di vista del tessuto economico e produttivo, per cui partendo da questa analisi, inidipendentemente dalle posizioni partitiche abbiamo voluto intraprendere un percorso civico al di là delle questioni di parte, guardando esclusivamente al bene della città e soprattutto alle possibilità di una ripresa dela cità. Non a caso come slogan abbiamo scelto ” strappiamo pagina e riscriviamo tutto da capo” , siamo coscienti che l’attuale momento ha bisogno di scelte decise e coraggiose”.
Diciamo che i cittadini tornano ad avere la responsabilità del voto, quindi ad essere parte in causa, sempre che scelgano di votare.
” Difatti le nostre sono liste aperte ai cittadini, ci siamo rivolti a loro e cerchiamo i confronti perchè riteniamo che la politica debba svolgere quello che è il suo ruolo, ossia il confronto continuo e costante con i cittadini, crediamo che dall’unione di forze si possa costituire un futuro di un domani migliore, soprattutto per i giovani della città. Il nostro invito ai cittadini è quello di andare alle urne e scegliere soprattutto un progetto programmatico per la città di Campobasso”.
Un programma per rilanciare l’economia di Campobasso, quali i punti salienti della tua proposta?
” Considerando che questa è stata sempre una città di commerci, di servizi, di edilizia, riteniamo che bisogna ripartire proprio dal rilancio del settore del commercio. I punt del programma sono sei: Il lavoro e l’impresa. Rilanciare l’iniziativa ecnomica con l’obiettivo dell’occupazione. Creare una rete del commercio nel centro urbano e no, puntare sull’artigianato, recuperare i mercati comunali, e valorizzare i prodotti tipici; Il territorio. Costruire nuovi alloggi per il social housing a costo zero, ridefinire il Piano regolatore comunale che manca dal 1970, creare un ufficio per la qualità dello spazio pubblico, valorizzare il patrimonio residenziale pubblico, portare a termine i lavori del terminal bus, pensare a delle politiche per gli animali domestici; La famiglia, la solidarietà, la sicurezza. E’ necessaria una sanità più equa, con un unico referente nei rapporti con l’Asrem, Incrementare gli alloggi per le giovani coppie, creare un polo della salute Cardarelli – Cattolica, pensare alla realizzazione di un condominio sociale per gli anziani, aumento delle ore per l’assistenza anziani. La cultura. Pensiamo ad un distretto della cultura attraverso la rete degli operatori del settore, valorizzare la Sagra dei Misteri, creare un Museo della Storia di Campobasso. L’ambiente. Realizzare i nuovi edifici scolastici e pubblici con la bioedilizia, ridefinire il Servizio di Raccolta dei Rifiuti, progettare il rispristino del verde urbano. L?innovazione e la trasparenza. Digitalizzare le pratiche amministrative, pensare a Campobasso come città Green con gli incubatori delle nuove imprese”.
Campobasso non è riconosciuta come città capoluogo di Regione, perchè mancano alcuni servizi qualificanti.
“Non a caso una delle liste si chiama “Il Capoluogo”,non vuole essere una scelta campanilistica, ma crediamo proprio che il rilancio della città debba partire dall’economia ma debba essere anche un rilancio dell’intero tessuto economico della Regione Molise. Il capoluogo di regione deve tornare ad essere capoluogo per tutte le scelte economiche, politiche e quant’altro”.
Che fine ha fatto la tanta declamata “città – giardino?”
“Io non mi ricollego più alla città olografica di tanti anni fa, che oggi non esiste più, tranne che su qualche foto in bianco e nero. Il discorso del verde di una vivibilità della città va rivista su una seria programmazione, per facilitare non solo la questione del verde ma delle vivibilità”.
La figura del sindaco è stata a poco a poco sminuita, rispetto ad altre cariche istituzionali. Una volta era la sentinella del proprio territorio, non credi che si debba riappropriare delle funzioni amministrative?
“ Il sindaco come lo immaginiamo noi di una amministrazione e soprattutto di un comune capoluogo di regione, deve essere il capo dello sviluppo locale del territorio cittadino, per cui deve contemplare tutti i settori, dall’economia al commercio, dall’urbanistica all’ambiete, al sociale, dalla cultura al turismo proprio perchè la funzione del sindaco non deve essere più solo la funzione burocratica del capo di un amministrazione. Deve cambiare il senso di questa veduta, e ti ribadisco lo slogan, non a caso, strappiamo pagina e ripartiamo da capo”.
Un’ultima domanda, oggi soprattutto i giovani sono sfiduciati sia verso le istituzioni che la politica, la “meritocrazia” potrebbe cambiare questo loro atteggiamento?
” Certo, ma non solo la meritocrazia. Per riabilitare soprattutto la politica significa confrontarsi sulle idee sulle proposte, avviare uno scontro dialettico, sui progetti sui programmi, tutto ciò che è mancato da qualche anno. Se la politica non ritrova la forza delle idee e voler tornare a dare un asperanza di futuro,ai giovani in primo luogo ma pensiamo anche ai precari o disoccupati, è chiaro che non ci sarà futuro per nessuno. Per questo vogliamo richiamare l’attenzione per quanti disillusi, stufi che si sono allontanati dalla politica e anche dale urne a tornare ad esercitare il diritto di voto per ridare una speranza alla città di Campobasso”.
(intervista del 21-05-2014)