Le urne in Italia si chiuderanno alle 23. E dopo poco sapremo quale sarà il risultato (che si attende clamoroso) della lotta tra la vecchia formula politica (quella del Pd, quella di Forza Italia, quella di Ncd quella delle large intese per intenderci)e le forze più distruttive e iconoclaste (Movimento Cinque Stelle in primis, ma anche la Lega contro l’euro).
Intanto si sa qualcosa del resto d’Europa e sembra che lo scossone, potente, ci sia stato davvero. Avevano iniziato gli inglesi con i paria dell’Ukip, partito fuori dalla logica secolare di laburisti e conservatori a fare casino e ad incrinare consolidate certezze. Poi è arrivata la Francia dove Marine Le Pen e il suo Front National sembrano essere diventati il primo partito transalpino. Se a tutto ciò si aggiungono gli antieuro tedeschi, nonostante la Germani sia l’unica nazione con la pancia piena per l’euro, gli antieuro danesi, Tsipras (e pure Alba dorata anche se non è il massimo) in Grecia, gli euroscettici in Austria, i nazionalisti in Ungheria sembra che ormai la valanga stia arrivando a valle. Ma, come ben sa chi ci segue, questo non è affatto un male.