Comunali di Campobasso:tra veleni e colpi di scena

elezionicomunaliLo avevamo detto e così è stato.
La presentazione delle liste dei candidati concorrenti alla carica di sindaco e di consigliere per il Capoluogo ha scatenato reazioni di tutti i tipi, man mano che venivano resi noti i nomi dei competitor.
Tra le undici liste di Battista, come previsto, si scorgono i nomi di ex amministratori di centro destra che hanno traslocato armi e bagagli nel centro sinistra, con l’auspicio di portarsi a spasso le loro doti elettorali senza accusare il colpo del salto della quaglia.

Sul tema fa scalpore il diniego presunto di Antonio Battista esclusivamente nei confronti di Nicola Cefaratti e solo nei suoi, riguardo ad una candidatura con la sua coalizione e manifestato solo stamane.
Pare strano, infatti, che un assessore estromesso da Di Bartolomeo, così come Di Giorgio e Colarusso, ingaggiati dal centro sinistra, venisse messo fuori da Battista per una ragione solo politica e di opportunità.
A monte, si presuppone, altre motivazioni di carattere personale, altrimenti non si spiegherebbe il niet soltanto verso Cefaratti, probabilmente il meno “politico” tra i transfughi.
Altra nota di rilievo la non presentazione della lista e della candidatura di Adriana Izzi e della sua collega Marilina Niro che non sono riuscite a tirar su una lista di candidati sufficiente alla competizione. Dunque, nessuna lista, nessuna candidatura e le due consigliere resteranno a casa per i prossimi 5 anni.
Big Gino non va oltre la sola lista di Forza Italia, carica di amministratori uscenti, e che vedrà una forte sfida al proprio interno per il raggiungimento di uno scranno.
Il Pd ha messo in campo una corazzata che vanta nomi di consiglieri uscenti e di personaggi di rilievo del partito, tutti pronti a dire la loro in campagna elettorale con anche qui nomi di donne e uomini che non ti aspetti.
Scaserra si presenta con 4 liste ed in nessuna compare il nome di Massimo Romano, che resta in cabina di regia assieme a Rosario de Matteis, Michele Iorio , Gianluca Cefaratti, Angela Fusco e Nicola Cavaliere.
Il numero inferiore di liste dell’imprenditore campobassano, come insegna la storia, rappresenta uno svantaggio in partenza, ma la differenza può farla il candidato Sindaco che comunque gode di un ottimo appeal e di popolarità nel capoluogo.
Pino Saluppo, chiude a suo favore una sola lista, non nascondendo qualche risentimento nei confronti di imprecisati politici che hanno letteralmente svuotato un’altra sua lista quasi pronta, facendogli venir meno un gruppo a suo sostegno.
Roberto Gravina ed i suoi grillini, invece procedono per la loro strada con la lista del Movimento cinque stelle che quasi certamente sarà contraddistinta da una enorme differenza tra i voti raccolti dal candidato sindaco rispetto alle preferenze dei suoi candidati.
Carte in tavola, quindi,e campagna elettorale ai nastri di partenza per i prossimi 30 giorni, che saranno sicuramente ad alta tensione per i circa 500 candidati consiglieri che si giocano la partita per 32 posti.

Commenti Facebook