Nel 2023 in Molise spesi 339 milioni in beni durevoli : il 5.9% in più

Nel 2023 in Molise sono stati spesi 339 milioni di euro in beni durevoli, il 5,9% in più rispetto al 2022: una crescita migliore rispetto a Sardegna, Basilicata e Sicilia. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Findomestic (Gruppo BNP) in collaborazione con Prometeia, giunto quest’anno alla sua trentesima edizione, l’aumento della spesa in durevoli in Molise è comunque inferiore rispetto al 6,4% medio delle regioni del Mezzogiorno e soprattutto all’8,9% nazionale. In linea con le voci di spesa del Sud , anche il Molise si mostra dinamico nella crescita della spesa dedicata ai motoveicoli, superiore al dato medio italiano.

“L’aumento della spesa, come nelle altre regioni, è stata trainata principalmente dal comparto della mobilità”, spiega a proposito Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic ( nella foto). “Con aumenti del 18,8% della spesa per acquisti di auto nuove (49 milioni complessivi), del 16,7% per auto usate (100 milioni) e del 27,1% per i motoveicoli % (10 milioni), variazione superiore di oltre 2 punti percentuali rispetto al dato nazionale”. Crescita contenuta per gli elettrodomestici (1,8%, 33 milioni) mentre sono crollate l’elettronica di consumo (-29,1%) e l’information technology (-5,9%). In calo anche le altre voci di spesa in beni durevoli per la casa, con i mobili che scendono dello 0,4% a 91 milioni e la telefonia a 32 milioni (-0,9%).

SPESA PER FAMIGLIE. Le famiglie molisane hanno impegnato una media di 2.575 euro a nucleo per gli acquisti in beni durevoli: valore inferiore di 255 euro alla media italiana, ma superiore di 458 euro a quella del Mezzogiorno. Guida la spesa la provincia di Isernia, con consumi per 2.711 euro a nucleo, superiore al capoluogo di regione. Così Isernia si posiziona al 61esimo posto nella graduatoria delle 107 province italiane, prima provincia di tutte quelle del Sud e in vantaggio rispetto al 70esimo posto di Campobasso (con 2.524 euro di spesa media per famiglia).

ISERNIA PRIMA PROVINCIA DEL SUD PER SPESA MEDIA A FAMIGLIA IN DUREVOLI. Primati in positivo quanto in negativo per Isernia, provincia dove sono stati spesi 97 milioni di euro in beni durevoli, il 6,1% in più rispetto al 2022. Una crescita contenuta a fronte di spese altrettanto modeste che, come emerge dai dati dell’Osservatorio Findomestic, posizionano Isernia all’ultimo posto nella graduatoria delle 107 province italiane per spesa in durevoli in quasi tutti i comparti: auto nuove, usate, elettrodomestici, IT e telefonia. Ciò nonostante, Isernia è la prima provincia del Sud per spesa media a nucleo familiare in durevoli, con 2.711 euro a nucleo. In dettaglio, nel 2023 per le auto usate sono stati spesi 28 milioni di euro (+15,4%), 14 in più di quelli impiegati nelle auto nuove (+24,7%, 14 milioni, dato superiore di tre punti percentuali alla media italiana). In linea con il resto del Mezzogiorno cresce anche il comparto delle due ruote, con 3 milioni di spesa per una crescita del 27,8%, di tre punti percentuali sopra la media nazionale. Spese decisamente più contenute per i beni della casa. Tengono gli elettrodomestici con una spesa complessiva di 10 milioni di euro (+2,5%) mentre sono in calo gli acquisti del mobile, per cui sono stati impiegati 27 milioni (-0,8%, 740 euro a famiglia). In territorio negativo anche l’elettronica di consumo (TV) con 3 milioni di euro di acquisti (-28,5%), la telefonia (-0,7%, 9 milioni) e l’information technology (-4,6%, 4 milioni).

A CAMPOBASSO SPESA IN DUREVOLI OLTRE I 240 MILIONI DI EURO. Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic, il mercato dei beni durevoli a Campobasso ha visto una crescita del 5,8% nel 2023, con spese complessive per 242 milioni di euro (2.524 di spesa media per famiglia). In particolare, il settore della mobilità ha guidato questa espansione con 72 milioni di euro dedicati agli acquisti in auto usate (+17,2%) e 35 milioni in auto nuove (+16,6%). Accelerano soprattutto le due ruote, con una crescita del 25,4% superiore quindi alla media italiana, per una spesa complessiva di 7 milioni contro i 5 del 2022. Nell’ambiente domestico tengono bene gli elettrodomestici, con 23 milioni di spesa complessiva (+1,5%). In leggero calo invece il comparto mobili, che si mantiene su una spesa di 65 milioni (-0,2%). A subire la flessione più evidente il segmento dell’elettronica di consumo (-29,4%, 8 milioni di euro), seguito dall’information technology (-5,6%, 9 milioni). Performance leggermente negativa, ma migliore della media nazionale, nella telefonia, con 23 milioni di euro spesi (-0,7%).

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