Campobasso, elezioni/ L’on. Donzelli: “Autonomia differenziata, la legge approvata tutela anche il Sud”

di Stefano Manocchio

Campobasso va al ballottaggio; Fratelli d’Italia si mobilita e manda nel capoluogo di regione l’on. Giovanni Donzelli a supporto del candidato a sindaco del centro destra, Aldo De Benedittis. Ieri pomeriggio in Pazza Municipio l’incontro con rappresentanti istituzionali, candidati e sostenitori della coalizione, alla presenza, oltre che di De Benedittis, anche del Presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti e del segretario regionale di Fratelli d’Italia, Filoteo Di Sandro; la partita è importante, anzi decisiva e tutti hanno speso parole forti di sostegno per questo ultimo sforzo prima del turno di ballottaggio.

Il centro sinistra ha amministrato male per una legislatura e male hanno amministrato anche i Cinque Stelle- ha detto Roberti- che con Costruire Democrazia prima vanno tutti insieme, poi si dividono e poi fanno il ‘patto’, che non è quello per i tre assessori: qualcuno ha già rivendicato di essere il candidato unico alle prossime elezioni regionali (per la presidenza, ndr) e quindi si sono potati avanti con il lavoro di cinque anni. Quale è il loro programma per Campobasso non lo si è capito, se non che l’amico Pino Ruta si è fatto un giro come Cicerone per il centro storico di Campobasso e la Forte che ci veniva a parlare anche di temi che non riguardano la città. Noi, invece stiamo qui a sostenere Aldo De Bendittis e abbiamo le idee chiare: sappiamo ad esempio che mancano le infrastrutture, perché quando dobbiamo organizzare eventi importanti dobbiamo andare all’Università o al Savoia, che non ha le dimensioni giuste per una città capoluogo. Adesso che siamo stati partecipi dei Giochi universitari, abbiamo portato qui quattromila atleti ed abbiamo presentato il Molise per farlo conoscere.

Il presidente Francesco Roberti

Abbiamo quindi deciso che in Molise manca qualcosa- ha continuato il presidente – ed abbiamo messo in cantiere i fondi Sviluppo e Coesione, ma soprattutto abbiamo messo un punto fermo per l’ex-Roxy; possiamo trovare (e le abbiamo) le risorse e gli investimenti per concludere il piano di riqualificazione per sopperire alla mancanza di adeguate strutture di rappresentanza del Consiglio o della Giunta regionale. La Regione Molise dovrà avere una struttura propria, che è stata individuata nell’area dell’ex-Romagnoli, che sarà riqualificata tenendo cura del verde e dei parcheggi e si dovrà spostare in un unica zona gli uffici di Giunta e Consiglio; e questo favorirà le attività commerciali.

Questo vuol dire programmare il futuro della città, non chiedere gli assessori; non hanno capito che a loro non mancano gli assessori, ma la maggioranza dei voti, che non hanno, però vogliono spartire le poltrone. Devono prendere atto che Campobasso li ha bocciati e siamo certi che lunedì sera saremo a festeggiare di aver ridato Campobasso al centro destra e li vedremo verificare per cinque anni quello che faremo per questa città, perché noi rispettiamo anche le minoranze, ma siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità di quello che sarà il futuro di questa città”.

Infine la chiosa del presidente.

Aldo De Benedittis

Aldo noi siamo al tuo fianco: io ho sempre detto che Aldo è un politico di altri tempi, ha le idee chiare, un programma elettorale, è sempre stato educato anche quando è stato attaccato, perché chi attacca ed offende non ha argomenti e loro non li hanno. Campobasso deve essere necessariamente amministrata da te. Ti affidiamo la voglia il coraggio e soprattutto la sensibilità per rappresentare questa città. E tu hai tutte le caratteristiche per farlo; insieme studieremo il piano migliore, perché Campobasso è il capoluogo, è di tutti e la vogliamo bella, dinamica e sicura e che si deve sentire comunità; lavoreremo con te per portare in questa città la voglia di cambiare”.

Dal canto suo il candidato sindaco ha tenuto a ricordare con chiarezza i temi salienti della campagna elettorale: rivalutazione del centro storico, pensando anche all’apporto importante dell’Università del Molise, attenzione per le zone periferiche e le contrade, rapporto costante e continuo con la popolazione, che va ascoltata sempre; e ancora la sicurezza, perché nessuno deve avere paura di rischiare la propria incolumità. Un occhio di riguardo anche all’ambiente per farla tornare città-giardino.

Hanno distrutto questa città- ha detto con riferimento agli avversari- e noi sappiamo adesso di essere già maggioranza in Consiglio Comunale; ora- ha detto guardando l’on. Donzelli – dobbiamo fare questo ultimo sforzo, manca solo un tassello per portarci alla vittoria completa e per far tornare poi Campobasso a riappropriarsi del suo ruolo di capoluogo regionale. Noi trasformeremo questa città in una perla e sarà, bella, sicura e innovativa”.

Concetti poi sintetizzati anche da Filoteo Di Sandro a cui è toccato il ruolo di moderatore e che anche lui si è detto sicuro che De Benedittis porterà il centro destra alla vittoria totale, con l’elezione del sindaco lunedì prossimo.

Ha preso la parola Giovanni Donzelli, che ha voluto far sapere di conoscere bene Campobasso e di esserci stato più di una volta, grazie ad alcuni parenti, tra i quali una zia “che quando vengo in città mi fa trovare ottimi biscotti al burro”. Il politico nazionale ha voluto subito annunciare che dopo vent’anni di chiusura riaprirà i battenti la biblioteca cittadina (immaginiamo si tratti della ‘Albino’); per fare ciò si sarebbero mossi i parlamentari e lui stesso avrebbe avuto rassicurazioni dal Ministro Sangiuliano.

Noi portiamo a Campobasso risultati ancora prima di vincere le elezioni; immaginate cosa potremo fare dopo. Campobasso non può perdere due occasioni: di essere inserita nella filiera del buon governo. E’ logico che la Regione e gli enti dialogano con tutti i Comuni, ma Aldo avrà la possibilità di alzare la cornetta del telefono e parlare con un ministro o con il presidente della Regione e tenere Campobasso fuori da questa filiera nazionale e regionale é qualcosa che la città non può permettersi, per una notizia, un consiglio, perché in questa città servono politiche per il lavoro ed i finanziamenti. Così’ arrivano le risposte che attendono i cittadini”.

Poi Donzelli è passato ai grandi temi di attualità e di politica nazionale.

Hanno detto che con la vittoria della Meloni il Paese sarebbe stato isolato in Europa, ci sarebbe stata la povertà, il calo degli investimenti; poi la Meloni ha vinto e l’economia ha ripreso a funzionare. Il PIL cresce più del resto d’Europa è ai massimi livelli da decenni, l’Italia non è mai stata al centro del Mondo come da quando c’è la Meloni, perché è brava e quando parla con gli altri leader difende gli interessi nazionali e questa è una novità importante che prima non avevamo. Tutti i governi europei si sono indeboliti perché puniti dagli elettori, l’unico governo in Europa uscito rafforzato grazie agli elettori che hanno votato è quello italiano”.

Poi si è passati al tema del momento: l’autonomia differenziata.

Filoteo Di Sandro FOTO DI REPERTORIO

L’autonomia differenziata è in Costituzione dal 2001 da quando è stata fatta la riforma del titolo V, fatta dalla sinistra, dove si prevedeva che le Regioni potessero chiedere di avere dallo Stato maggiori risorse economiche da gestire; ma non era stata fatta la legge per normare ciò come di regola si fa. Lombardia e Veneto hanno fatto il referendum, ma mancava la legge quadro; una regione non ha fatto il referendum e l’ha chiesta direttamente al governo ritenendola importante: era l’Emilia Romagna. La vicepresidente. della Regione Emilia Romagna era Elly Schlein – dice ancora l’on. Donzelli – che ora invece dice che l’autonomia differenziata è la rovina dell’Italia. Nella legge votata ieri abbiamo stabilito che: 1) non si possono andare a togliere i LEP, quindi le prestazioni essenziali; 2) Se non ci sono i LEP non si può fare l’autonomia perché bisogna garantire ad ogni regione di vivere dignitosamente; 3) I LEP devono essere votati dal Parlamento. Se Lombardia e Veneto chiederanno più soldi, in proporzione quote maggiori dovranno andare anche alle regioni del Sud che non chiederanno l’autonomia. Quindi l’autonomia della sinistra penalizzava il Sud e la legge fatta dal centro destra invece impedisce che il Sud ne esca penalizzato”.

Poi in tema di occupazione, Ancora una stoccata alla coalizione opposta.

Se vogliamo che i giovani restino al Sud e in Molise e non vadano a lavorare a Londra o a MIlano la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma creare lavoro in Molise; ma ci vogliono le infrastrutture e una politica capace, come quella di Roberti e di De Bendittis per il governo della città”.

Infine in rapida successione l’elenco delle riforme necessarie.

La riforma delle autonomie che tutela anche il Sud; ma anche la riforma fiscale, perché un commerciante o un piccolo imprenditore se non riesce a pagare le tasse e le rimanda di un mese, perché non arriva a fine mese, non può essere trattato come un criminale; e quindi bisogna fare la riforma del fisco perché le tasse sono troppo alte e se vogliamo far pagare le tasse agli italiani non bisogna farli rincorrere da Equitalia, ma abbassare le tasse e trovare un modo più semplice per pagarle. Faremo la riforma della giustizia, perché bisogna far fare carriera divisa tra PM e giudici; chi è indagato è innocente fino al terzo grado di giudizio, ma se è colpevole deve pagare fino in fondo. Adesso non è un sistema che funziona e ci vuole la riforma. E ancora: il premierato, perché fa tanta paura? Perché non vogliono che decidano gli italiani, perché hanno governato per molti anni pur perdendo le elezioni e non vogliono una legge dove i cittadini votano e chi vince va al governo per cinque anni e chi perde va all’opposizione”.

Alla fine si è concesso per i saluti dei presenti prima di ripartire

TUTTE LE FOTO NEL PRESENTE ARTICOLO SONO A CURA DI STEFANO MANOCCHIO

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